Si tratta del primo scontro tra le due più grandi e famosi wrestlers degli anni '80.
Un vero e proprio “Dream Match” per i tifosi di quell'epoca.
Come anche i muri sapranno, negli anni '80 le due icone per eccellenza del wrestling sono state senza alcun dubbio di sorta, "The Nature Boy" Ric Flair e "The Immortal" Hulk Hogan, rispettivamente in NWA ed in WWF. Militando in due federazioni rivali, un match del genere si poteva solo fantasticare. Fino a quando l'allora WWF mise sotto contratto Ric Flair...
Putroppo tra i due non ci fu un vero e proprio feud fino a quando Hulk Hogan venne ingaggiato dalla WCW!
E' incredibile tutto questo: la WWF si trovava tra le mani dell'oro puro e non ne seppe approfittare.
Quello che vi propongo io è un match sconosciuto a moltissimi: il primo VERO incontro tra Ric Flair e Hulk Hogan al Madison Square Garden di New York.
Grande psicologia e sopratutto grandissimo "storytelling"...
Cosa aspettate? Premete Play!!!
Un match diverso dai classici match di Sting. Difficile vedere un match così duro e spettacolare come questo in America in quel periodo.
Cactus Jack era già un grosso nome nel 1992. Forte dell’esperienza nella FMW giapponese, era considerato uno dei personaggi più hardcore che siano mai saliti sul ring. Una volta tornato in America, Cactus Jack decise di approdare alla WCW e dopo una grande scalata per arrivare ai piani alti della federazione gli fu data l’opportunità di sfidare nientemeno che il campione del mondo Sting a “WCW Beach Blast 1992”. La stipulazione del match era molto favorevole allo stile Hardcore dello sfidante: un “Falls Count Anywhere”.
Premete "Play" per vedere per intero "STING: THE MOMENT OF TRUTH" (con le frecce a destra e a sinistra si cambia capitolo)
“The Moment of Truth” non è un film e nemmeno un documentario sulla carriera di Sting. The Moment of Truth è simile ad una lunga intervista che Steve Borden fa a se stesso, il risultato è un documentario biografico montato e recitato cinematograficamente. Il film è stata un’idea dello stesso Steve Borden, che raccontando le sue esperienze di vita personale, vuol fare conoscere a tutti, quanto di grande ha fatto Cristo nella sua vita. Bisogna sapere infatti che Sting ha avuto dei grossi problemi nella sua vita privata, sin da quando iniziò la sua carriera da wrestler professionista: la lontananza da sua moglie Sue (con la quale prima di portarla all’altare era stato fidanzato molto tempo) a causa dei continui spostamenti da una parte all’altra del mondo che il wrestling comporta, aveva logorato piano piano il loro rapporto. E così mentre la carriera di Sting decollava, Steve Borden, stava sempre più male perché il wrestling stava letteralmente distruggendo la sua vita privata, facendogli saltare compleanni dei figli, anniversari e tutti gli eventi che rendono speciale il rapporto familiare. Steve decise così di soffocare la sua tristezza voltandosi verso l’alcool e le pillole, diventandone dipendente e complicando ancora di più la sua vita. In questo momento di totale disperazione però, Sting si ricorda di quando all’inzio della sua carriera, quando si trovava in gravi difficoltà economiche, il Signore gli diede la forza ed il coraggio necessario per sfondare nel grande business del wrestling ed in seguito di divenire uno dei più rappresentativi ed importanti wrestler di ogni tempo.
Donando la sua vita al Signore e ritornando sulla retta via che da tempo aveva smarrito, Sting riesce a mettere ordine nella sua vita, salvando letteralmente il suo matrimonio, diventando un presente ed affettuoso marito ed un padre esemplare per i suoi figli. Il film è diretto in maniera discutibile dal regista George King, il quale, comprensibilmente, deve lavorare a basso budget e molte scene ne risentono (le arene, per esempio sono dei piccoli set con pareti nere alle quali vengono aggiunti, in altre inquadrature, il pubblico della TNA). Per un fan dello Stinger, è però difficile da accettare il fatto di vedere le scene di wrestling cronologicamente confuse ed in alcuni casi proprio sbagliate (vengono infatti mostrati tra i vari spezzoni recitati, alcune scene dell’archivio WCW che però spesso si trovano in disaccordo con quanto viene narrato dalla recitazione del film). Una cosa che m’ha dato particolarmente fastidio è stato la mancanza di cura del trucco del giovane “Surfer” Sting, il quale arrivava sul ring con la faccia dipinta con colori molto eccesi con disegni particolarmente artistici, e che purtroppo nel film non trova riscontro, presentando il giovane Sting con dei trucchi poco aggressivi e non tanto belli.
Altra nota di demerito per il trucco di “black & white” Sting. Come tutti probabilmente saprete, il trucco bianco e nero dello Stinger ha avuto diverse variazioni (da quello senza espressione, a quello molto più simile a quello del Corvo, a quello triste e a quello aggressivo) che nel film però si vedono solo nei filmati d’intermezzo della WCW creando un po di confusione (quantomeno visiva) nello spettatore. Sono ovviamente dei difetti che riscontrano i veri fan del wrestler ai quali sembra che Steve Borden e il regista non hanno dato molta importanza, dedicandosi di più sulle scene della sua vita privata. Steve Borden a sorpresa si rivela un ottimo attore e Donnie Falcate (che interpreta Steve da giovane e Sting nella versione “multicolor”) interpreta discretamente il suo ruolo calandosi sufficientemente nella parte. Alcune scene sono girate al TNA Asylum di Nashville, la prima casa della federazione degli Jerrett, e compaiono alcuni wrestlers che non si sono mai scontrati con Sting (come Abyss, gli AMW o Lance Hoyt) come se il wrestler fosse ancora in attività. Il film, a prescindere dalle scelte di regia, comunque non lascia indifferenti: la storia che viene narrata è molto interessante e lascia molto a riflettere (e questo era lo scopo del regista e di Sting), putroppo il film NON E’ doppiato in italiano è si può acquistare in solo in DVD in lingua originale sul sito ufficiale di Sting (www.therealsting.com) e su altri negozi on-line come (eBay o Amazon.com). Consiglio di vedere questo film a tutti i fan di Sting ed in generale ai fan di wrestling che vogliono conoscere più da vicino l’eroe che ha intrattenuto le nostre serate con azioni incredibili, calandosi dai tetti delle arene come un supereroe, e fissando lo schermo con i suoi occhi tristi, già…perché sono gli occhi che raccontano la storia di un uomo.
The Wrestling Vault è un blog gestito da Luca "PoiSoN" Celauro (staffer di WorldofWrestling.it e creatore della Hall of Shame). Nasce per proporre agli appassionati alcuni articoli, video, immagini e quant'altro direttamente dai libri di storia del pro-Wrestling. Questo sito ha l'intento di far conoscere il passato ai giovani appassionati e di rinfrescare la memoria degli appassionati storici, per non dimenticare i momenti, i personaggi e i grandi match che hanno fatto la storia di questo magnifico sport!