mercoledì 31 dicembre 2008

I'M FROM HOLLYWOOD - LA LEGGENDA DI ANDY KAUFMAN



  
Ci sono eventi che nel wrestling lasciano il segno e che restano nella memoria degli appassionati per sempre. Poi ci sono eventi che lasciano il segno nel mondo del wrestling ma che difficilmente vengono ricordati da molti, come la storia che sto per raccontarvi.
Avete mai sentito parlare di Andy Kaufman?

No? Eppure è una leggenda del wrestling!

Beh…in effetti lui era uno Show-man, una sorta di comico surreale, ecco…ma combattè comunque centinaia di incontri dal 1979 al 1983 ritirandosi come campione imbattuto, portandosi nella tomba il titolo di “Intergender Wrestling Champion”.
Cosa? Non avete mai sentito parlare neanche di questo titolo?
Beh…allora è proprio il caso di cominciare a raccontare la leggenda di Andy Kaufman.
  
Andy Geoffrey Kaufman
naque il 17 gennaio del 1949, a New York da genitori ebrei. Da piccolo era Teledipendente e sognava di diventare, un giorno, il più grande entertainer del mondo. Kaufman fu etichettato come comico, una definizione che andava stretta sia a lui che ai fans che lo seguivano. Andy non era né il più famoso o il più acclamato comico del suo tempo. Egli era uno Showman!

Come dice infatti il suo amico fraterno e complice, Bob Zmuda: “C’è una regola non scritta che lega il comico ed il suo pubblico: ci si aspetta che il comico faccia ridere il pubblico.  Andy è stato erroneamente etichettato come comico perché esordì nei Comedy Clubs (i cabaret all’americana), e così il pubblico era spesso perplesso e persino irritato quando lui non faceva ridere. Ma Andy sentiva la tensione che cresceva nella stanza e se ne nutriva come un supereroe dei fumetti che divora energia negativa. Questa era la ricompensa per averlo definito comico.
Credete che io sia divertente? Allora ve lo faccio vedere io…”.

Aveva tante passioni: quella per Elvis, quella per le prostitute (molte di esse vennero persino a New York per il suo funerale), quella per la meditazione trascendendale e non ultima la passione per il wrestling, tanto che volle intervistare il famoso “Classy” Freddie Blassie in uno dei suoi discussi special.

Era un tipo strano, unico. Anzi duplice. Soffriva di sdoppiamento di personalità. Lui si truccava, mutava radicalmente il suo aspetto e diventava l’altro Andy, un cantante di Las Vegas di nome Tony Clifton, che appariva nei locali, in TV, quasi contemporaneamente ad Andy. Andy era un personaggio sostanzialmente buono, Tony era un cattivo. Un antipatico. Un presuntuoso. Odioso.

Nei suoi spettacoli era solito far innervosire il pubblico con battute cattive e con atteggiamenti davvero irritanti.

C’è gente che è ancora convinta che Tony non sia Andy, ma dobbiamo abbandonare questo argomento perché c’è bisogno di tanto tempo per capire come funzionava questa situazione dovremmo soffermarci un bel po’ per farvi capire che tipo era questo Tony e che rapporti aveva con Andy, a questo proposito vi consiglio di vedere il film “Man on the Moon” con Jim Carrey, e vi rimando alla fine della rubrica troverete dei link per approfondire tutto.

Ma andiamo all’argomento che più vi interessa: Cosa c’entra uno Showman con il wrestling?

Kaufman adorava il wrestling, e per di più adorava gli “heel”…ma lui non aveva né il fisico, né la forza, né la faccia per diventare un wrestler. Parlando con il suo amico Bob Zmuda uscì fuori che niente fa irritare di più la gente di uno che se la prende con i più deboli. Ma chi era più debole di un Andy Kaufman?


Decise così di inserire stabilmente nei suoi spettacoli un momento in cui avrebbe fatto innervosire il pubblico femminile per poi sfidarle su un vero ring di wrestling (1979). Ma non fu una cosa sporadica, le donne odiavano veramente Kaufman, il maschilista, lui ne godeva e oramai l’incontro contro una donna rappresentava un punto fermo nei suoi spettacoli. Aveva persino inventato il titolo “Intergenere” mettendolo in palio (circa 400 volte in totale) sempre contro avversarie del gentil sesso.

Un giorno in un’arena della USWA, Kaufman cominciò il suo solito discorso contro le donne e contro la gente del sud degli stati uniti (si trovavano a Menphis in Tennesse), ma improvvisamente fu interrotto nientemeno che da Jerry “The King” Lawler, il re di Menphis!

Lawler, irritato dai suoi discorsi disse qualcosa tipo “Kaufman, se ti ritieni un uomo devi sfidare un uomo!”, Andy accettò ed il resto è storia.
Kaufman vs Lawler fu pubblicizzato in tutti gli stati uniti, facendone persino un caso nazionale.

I due si affrontarono a Memphis il 5 Aprile del 1982.

Il match incominciò con Kaufman che si rifiutava (da vero heel) di salire sul ring, Lawler per convincere Kaufman a salire lo avvantaggiò dandogli un Headlock di vantaggio (vedi foto).
Andy accettò e mentre ripeteva al pubblico “I’m from Hollywood!!!”, Lawler reversò la presa alla testa trasformando la mossa in un backdrop devastante! Così “The King” in controllo volle eseguire un forte Piledriver che infortunerà al collo Kaufman. La mossa era allora bandita dal regolamento della USWA, quindi Lawler fu squalificato ed Andy Kaufman vinse per squalifica.

Ad esso seguì il 28 Luglio dello stesso anno l’invito ad entrambi da parte del “Late Show” di David Letterman. Dopo aver visionato assieme la registrazione del match, Letterman cominciò a fare qualche domanda a Kaufman, mentre Lawler commentava con cinismo le sue dichiarazioni. Ad un certo punto “The King” irritato delle dichiarazioni di Andy si alzò dalla sedia e diede un pugno diretto alla faccia dell’infortunato Kaufman. Letterman imbarazzato manda la pubblicità. Al ritorno dalla pubblicità in diretta, si vede Kaufman alzato che insulta pesantemente Jerry Lawler, con Letterman che cerca di fermarli. A questo punto Andy prende la tazza di caffe e la tira in faccia al Re, bagnandolo. A questo punto Kaufman uscì di scena e Letterman salutò, ringraziandoli, entrambi gli invitati .

Alla fine si scoprì che tutta questa storia non era altro che un “work” di entrambi. Lawler dichiarò di aver organizzato tutto assieme ad Andy e la storia si concluse lì.
Molte altre celebrità hanno calcato il ring negli anni passati, tra questi ricordiamo Muhammad Ali, Mr. T, Dennis Rodman nel nWo, Kevin Greene, Mike Tyson, Karl Malone, David Arquette, Cyndi Lauper e Jay Leno ma nessuno, e ripeto nessuno segnò la storia del wrestling come fece Andy Kaufman, che fu capace di vivere le fantasie che molti fan di wrestling sognano solo di fare. Usando la sua fama di showman, Kaufman fu capace di divertirsi moltissimo come uno dei wrestler più cattivi che questo sport abbia mai prodotto. Le
sue abilità sul ring erano molto discutibili, ma la sua abilità al microfono e il suo carisma lo resero uno degli heel di maggiore impatto di sempre.

Kaufman morì il 16 Maggio del 1984 di cancro ai polmoni…portandosi nella tomba il titolo di Intergender Wrestling Champion…

Muore Andy Kaufman, ma non Tony Clifton.
Strano vero?
Ma Clifton era Andy Kaufman. E allora com’è questa storia?

C’è gente che è ancora convinta che Clifton fosse un’altra persona. In effetti per continuare a far vivere la leggenda di Kaufman e della sua doppia personalità MAI dichiarata, altri comici continuarono a far esibire l’alter-ego di Andy Kaufman, tra i più importanti ricordiamo Jim Carrey nel film dedicato a Kaufman (il già citato “Man on The Moon”) e il suo amico fraterno Bob Zmuda.
Se la storia vi ha appassionato, vi consiglio di guardare il film a lui dedicato “Man on The Moon”, che oltre ad una colonna sonora eccellente (i REM, grandi fans di Kaufman, cantano “Man on the Moon”, il cui testo parla proprio di lui) , presenta una eccezionale prestazione di Carrey.
Piccole curiosità: Andy Kaufman compare anche nel roster del videogame "Legends of Wrestling 2" della Acclaim come personaggio segreto. Inoltre molto più recentemente la WWE ha prodotto delle Action Figures dedicate a questa incredibile storia!

Se vi ha appassionato questa storia, procuratevi lo speciale in DVD "I'm From Hollywood" che narra tutta l'intera vicenda e molto più!

lunedì 16 giugno 2008

RIC FLAIR vs HULK HOGAN (WWF - Madison Square Garden 1991)




Si tratta del primo scontro tra le due più grandi e famosi wrestlers degli anni '80.
Un vero e proprio “Dream Match” per i tifosi di quell'epoca.
Come anche i muri sapranno, negli anni '80 le due icone per eccellenza del wrestling sono state senza alcun dubbio di sorta, "The Nature Boy" Ric Flair e "The Immortal" Hulk Hogan, rispettivamente in NWA ed in WWF. Militando in due federazioni rivali, un match del genere si poteva solo fantasticare. Fino a quando l'allora WWF mise sotto contratto Ric Flair...
Putroppo tra i due non ci fu un vero e proprio feud fino a quando Hulk Hogan venne ingaggiato dalla WCW!
E' incredibile tutto questo: la WWF si trovava tra le mani dell'oro puro e non ne seppe approfittare.
Quello che vi propongo io è un match sconosciuto a moltissimi: il primo VERO incontro tra Ric Flair e Hulk Hogan al Madison Square Garden di New York.
Grande psicologia e sopratutto grandissimo "storytelling"...
Cosa aspettate? Premete Play!!!

Luca "PoiSoN" Celauro

WCW BEACH BLAST 1992: CACTUS JACK vs STING






Un match diverso dai classici match di Sting. Difficile vedere un match così duro e spettacolare come questo in America in quel periodo.

Cactus Jack era già un grosso nome nel 1992. Forte dell’esperienza nella FMW giapponese, era considerato uno dei personaggi più hardcore che siano mai saliti sul ring. Una volta tornato in America, Cactus Jack decise di approdare alla WCW e dopo una grande scalata per arrivare ai piani alti della federazione gli fu data l’opportunità di sfidare nientemeno che il campione del mondo Sting a “WCW Beach Blast 1992”. La stipulazione del match era molto favorevole allo stile Hardcore dello sfidante: un “Falls Count Anywhere”.

Luca "Poison" Celauro

domenica 15 giugno 2008

STING: THE MOMENT OF TRUTH


Premete "Play" per vedere per intero "STING: THE MOMENT OF TRUTH" (con le frecce a destra e a sinistra si cambia capitolo)


“The Moment of Truth” non è un film e nemmeno un documentario sulla carriera di Sting. The Moment of Truth è simile ad una lunga intervista che Steve Borden fa a se stesso, il risultato è un documentario biografico montato e recitato cinematograficamente. Il film è stata un’idea dello stesso Steve Borden, che raccontando le sue esperienze di vita personale, vuol fare conoscere a tutti, quanto di grande ha fatto Cristo nella sua vita. Bisogna sapere infatti che Sting ha avuto dei grossi problemi nella sua vita privata, sin da quando iniziò la sua carriera da wrestler professionista: la lontananza da sua moglie Sue (con la quale prima di portarla all’altare era stato fidanzato molto tempo) a causa dei continui spostamenti da una parte all’altra del mondo che il wrestling comporta, aveva logorato piano piano il loro rapporto. E così mentre la carriera di Sting decollava, Steve Borden, stava sempre più male perché il wrestling stava letteralmente distruggendo la sua vita privata, facendogli saltare compleanni dei figli, anniversari e tutti gli eventi che rendono speciale il rapporto familiare. Steve decise così di soffocare la sua tristezza voltandosi verso l’alcool e le pillole, diventandone dipendente e complicando ancora di più la sua vita. In questo momento di totale disperazione però, Sting si ricorda di quando all’inzio della sua carriera, quando si trovava in gravi difficoltà economiche, il Signore gli diede la forza ed il coraggio necessario per sfondare nel grande business del wrestling ed in seguito di divenire uno dei più rappresentativi ed importanti wrestler di ogni tempo.

Donando la sua vita al Signore e ritornando sulla retta via che da tempo aveva smarrito, Sting riesce a mettere ordine nella sua vita, salvando letteralmente il suo matrimonio, diventando un presente ed affettuoso marito ed un padre esemplare per i suoi figli. Il film è diretto in maniera discutibile dal regista George King, il quale, comprensibilmente, deve lavorare a basso budget e molte scene ne risentono (le arene, per esempio sono dei piccoli set con pareti nere alle quali vengono aggiunti, in altre inquadrature, il pubblico della TNA). Per un fan dello Stinger, è però difficile da accettare il fatto di vedere le scene di wrestling cronologicamente confuse ed in alcuni casi proprio sbagliate (vengono infatti mostrati tra i vari spezzoni recitati, alcune scene dell’archivio WCW che però spesso si trovano in disaccordo con quanto viene narrato dalla recitazione del film). Una cosa che m’ha dato particolarmente fastidio è stato la mancanza di cura del trucco del giovane “Surfer” Sting, il quale arrivava sul ring con la faccia dipinta con colori molto eccesi con disegni particolarmente artistici, e che purtroppo nel film non trova riscontro, presentando il giovane Sting con dei trucchi poco aggressivi e non tanto belli.

Altra nota di demerito per il trucco di “black & white” Sting. Come tutti probabilmente saprete, il trucco bianco e nero dello Stinger ha avuto diverse variazioni (da quello senza espressione, a quello molto più simile a quello del Corvo, a quello triste e a quello aggressivo) che nel film però si vedono solo nei filmati d’intermezzo della WCW creando un po di confusione (quantomeno visiva) nello spettatore. Sono ovviamente dei difetti che riscontrano i veri fan del wrestler ai quali sembra che Steve Borden e il regista non hanno dato molta importanza, dedicandosi di più sulle scene della sua vita privata.

Steve Borden a sorpresa si rivela un ottimo attore e Donnie Falcate (che interpreta Steve da giovane e Sting nella versione “multicolor”) interpreta discretamente il suo ruolo calandosi sufficientemente nella parte. Alcune scene sono girate al TNA Asylum di Nashville, la prima casa della federazione degli Jerrett, e compaiono alcuni wrestlers che non si sono mai scontrati con Sting (come Abyss, gli AMW o Lance Hoyt) come se il wrestler fosse ancora in attività. Il film, a prescindere dalle scelte di regia, comunque non lascia indifferenti: la storia che viene narrata è molto interessante e lascia molto a riflettere (e questo era lo scopo del regista e di Sting), putroppo il film NON E’ doppiato in italiano è si può acquistare in solo in DVD in lingua originale sul sito ufficiale di Sting (www.therealsting.com) e su altri negozi on-line come (eBay o Amazon.com). Consiglio di vedere questo film a tutti i fan di Sting ed in generale ai fan di wrestling che vogliono conoscere più da vicino l’eroe che ha intrattenuto le nostre serate con azioni incredibili, calandosi dai tetti delle arene come un supereroe, e fissando lo schermo con i suoi occhi tristi, già…perché sono gli occhi che raccontano la storia di un uomo.

Luca “PoiSoN” Celauro.